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Marzo 2025
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SAI DAVVERO CHI POTREBBE COLPIRTI E COME?
Attori, obiettivi e principali tecniche di attacco
La cybersecurity evolve continuamente, con minacce sempre nuove che mettono a rischio dati e sistemi aziendali. Per proteggersi, è essenziale comprendere chi attacca, le tecniche usate e le motivazioni che spingono ad agire.
Chi si nasconde dietro agli attacchi cyber?
Criminal Network: operano spesso in modo anonimo, e talvolta come parte di reti criminali organizzate.
Hacktivisti: gruppi con motivazioni politiche o sociali che colpiscono aziende e istituzioni per diffondere messaggi ideologici.
Insider Threats: dipendenti o collaboratori che, volontariamente o per negligenza, compromettono la sicurezza aziendale.
State-Sponsored Actors: hacker finanziati da governi per attività di spionaggio o sabotaggio.
Quali sono i loro obiettivi?
Profitto economico: il guadagno finanziario spinge gli attori, principalmente i criminal network, ad effettuare attacchi mirando a dati e infrastrutture che hanno il massimo impatto sulle operazioni delle vittime. Possono rubare direttamente alle vittime, estorcere loro denaro o monetizzare le informazioni rubate (es. tramite vendita dati o richieste di riscatto).
Spionaggio industriale: obiettivo principale degli State-Sponsored Actors, riguarda l’acquisizione di segreti aziendali (proprietà intellettuale e informazioni strategiche) per vantaggi competitivi.
Manipolazione pubblica: solitamente, quando l'attacco è collegato all'attività hacktivista, vi sono chiare dichiarazioni sullo scopo dell'attacco, spesso di tipo ideologico o che mirano a danneggiare la reputazione dei target.
% Cyber in numeri...
Quali sono le motivazioni che hanno spinto maggiormente gli attaccanti ad agire?
(periodo di riferimento: gennaio 2023 – giugno 2024)
Secondo uno studio condotto da ENISA (l’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersicurezza), la manipolazione ideologica e il guadagno finanziario rappresentano i principali obiettivi degli attaccanti (rispettivamente 54% e 41%) durante il periodo di riferimento. Solo il 2% degli incidenti è stato collegato allo spionaggio, mentre per il 3% degli incidenti non è stato possibile condurre una valutazione completa per carenza di dati. Una quota minima, invece, rappresenta casi accidentali di natura non dolosa.
Fonte: ENISA (European Union Agency for Cybersecurity)
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