Le stablecoin e il futuro del denaro digitale
Tra innovazione e instabilità, le stablecoin stanno riscrivendo le regole del denaro digitale.
Le stablecoin sono emerse recentemente come uno degli strumenti monetari più innovativi e controversi della finanza digitale. Le criptovalute tradizionali come Bitcoin, sono notoriamente caratterizzate da una elevata volatilità di prezzo, poiché il loro valore si basa unicamente su domanda e offerta. Le stablecoin sono invece - come dice il nome stesso - progettate per cercare di mantenere un valore stabile, in quanto ancorate ad un bene reale, solitamente una riserva di contanti o Buoni del Tesoro.
Una stablecoin equivale, in teoria, sempre a un dollaro o a un euro. Questo le conferisce stabilità e ne dovrebbe consentire l’utilizzo come mezzo di scambio “sicuro”. Operando su reti blockchain, esse offrono un sistema di pagamento istantaneo, economico e accessibile. Disintermediando banche e circuiti delle carte di credito, aggirano le commissioni e le tempistiche del sistema tradizionale, ma anche le protezioni da queste offerte.
Il successo di questa moneta in formato digitale spinge governi e banche centrali a regolamentarne l’emissione. Negli Stati Uniti, la norma più recente è il “GENIUS Act” (Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins), una legge approvata nel luglio 2025 che permette anche a società private, come Walmart o Amazon, di creare le proprie stablecoin garantite da riserve liquide. Gli emittenti più piccoli — con meno di 10 miliardi di dollari in moneta circolante — sono addirittura esenti dalla supervisione del governo federale rientrando solo sotto il controllo dei singoli Stati. Una misura che, se da un lato incentiva l’uso delle stablecoin, dall’altro rischia di aumentare i rischi di controparte, minare l’uniformità normativa e compromettere la tutela dei consumatori.
I sostenitori vedono in questa legge un’opportunità per promuovere l’innovazione nelle valute digitali e rafforzare il ruolo del dollaro. In paesi dove le valute locali sono instabili – si pensi alla Turchia o alla Nigeria - le stablecoin denominate in dollari stanno diventando uno strumento per proteggere i risparmi da inflazione e svalutazioni. Nelle economie avanzate potrebbero ridurre drasticamente i costi delle transazioni, rendendo un bonifico, anche internazionale, quasi immediato e a spesa minima.
I critici temono invece un ritorno al caos del passato. Nell’Ottocento, durante l’era del “free banking”, ogni banca americana poteva emettere la propria valuta, purché garantita da un collaterale. Il risultato fu un sistema frammentato, segnato da confusione, frodi e ripetute crisi finanziarie. Il nuovo GENIUS Act rischia di riproporre in chiave digitale quella stessa instabilità. Se una stablecoin importante dovesse perdere valore, gli investitori potrebbero cercare tutti allo stesso momento di convertirla in contanti, costringendo gli emittenti a liquidare rapidamente le proprie riserve. Un riscatto in massa potrebbe destabilizzare i titoli del Tesoro e, di conseguenza, l’intero sistema finanziario. In un’economia globale altamente integrata, le ripercussioni si sentirebbero ovunque.
Anche in Europa il dibattito è acceso, ma l’approccio è molto diverso. L’Unione Europea ha introdotto nel 2024 il regolamento “MiCA” (Markets in Crypto-Assets), che impone norme nettamente più rigide per le stablecoin tra cui riserve comuni, obbligo di rimborso immediato e responsabilità condivisa tra gli emittenti, anch’essi sottoposti a maggior regolamentazione. Tuttavia, esiste una falla: un emittente globale potrebbe creare la stessa stablecoin sia all’interno dell’UE che in Paesi con regole meno severe. Poiché le monete sono fungibili, gli utenti potrebbero riscattarle in Europa anche se emesse altrove. Questo apre la strada ad un “arbitraggio normativo” e potrebbe mettere in crisi il sistema europeo in caso di corse ai rimborsi.
Ecco perché l’Europa preferisce puntare su valute digitali pubbliche. La Banca Centrale Europea sta lavorando da tempo a un euro digitale, anche per contrastare l’invasione delle stablecoin in dollari e proteggere la sovranità monetaria del continente.
L’avvento delle stablecoin segna una nuova fase della finanza internazionale da cui sarà difficile tornare indietro. Offrono opportunità concrete in termini di velocità, efficienza e accesso ai mercati globali. Ma il loro successo dipenderà dalla capacità dei governi di regolamentare e presidiare questo settore in modo serio e coordinato. Il rischio è di creare un sistema monetario frammentato, con monete digitali diverse e non sempre affidabili esposte alla speculazione.
È una sfida tra innovazione e stabilità. E la posta in gioco è il futuro stesso del denaro.
Categoria: Scenario
Titolo: Le stablecoin e il futuro del denaro digitale
Autore: Dante Roscini, professore