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Sfide economiche nel 2025

Prospettive macroeconomiche, geopolitiche e commerciali globali: quali implicazioni per gli investitori?

Lo scenario economico globale, dopo i primi due mesi del 2025, è caratterizzato da una significativa componente di incertezza su diversi fronti: dalle prospettive macroeconomiche (sia degli Stati Uniti sia dell’Europa), alla geopolitica, passando per le politiche commerciali e l’outlook sull’inflazione.

Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha imposto nuovi dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico e il raddoppio di quelli sulle merci cinesi al 20%. Questo, insieme ai tagli alla spesa pubblica introdotti dal governo statunitense, contribuisce a rendere più incerte e meno positive le prospettive della prima economia globale, negli ultimi anni forza trainante per i mercati di tutto il mondo. In particolare, sui consumi le attese dei colossi della grande distribuzione Usa, come Walmart e Target, sono per un calo della spesa nel corso del primo trimestre, un dato riflesso nell’indice di fiducia dei consumatori, sceso a febbraio al ritmo più rapido dal 2021. Le stime della Fed di Atlanta sul PIL Usa indicano per la prima volta una crescita potenzialmente negativa. Un quadro di incertezza che ha portato Wall Street a una performance sostanzialmente piatta dall’insediamento del presidente Donald Trump alla fine di febbraio.

A fare meglio è stata invece l’Europa, trascinata in particolare dal rally del settore finanziario e dai titoli della difesa, con lo Stoxx 600 Europe che a fine febbraio guadagnava quasi il 10%. Nonostante la debolezza della crescita economica del Vecchio Continente, ad aiutare le borse europee ci sono state,  le speranze sulla fine del conflitto in Ucraina e su una politica monetaria più accomodante da parte della Banca Centrale Europea. Tuttavia,  su entrambi i lati dell’Atlantico, restano i dubbi su un’inflazione che rialza la testa in Europa a causa degli alti costi dell’energia, che viaggia stabilmente al di sopra del target della banca centrale negli Stati Uniti.

Questo scenario richiede agli investitori un’asset allocation prudente e diversificata sia nella componente obbligazionaria del portafoglio sia in quella azionaria. Tra le obbligazioni, le prospettive di un calo dei tassi in Europa favoriscono i titoli di Stato a breve scadenza, mentre le attese per un aumento della spesa pubblica, soprattutto in Germania, hanno mantenuto alti i rendimenti dei bond decennali. Al contempo il credito societario negli ultimi mesi ha visto forte domanda, volatilità ridotta e ritorni interessanti, ma richiede attenzione al ribilanciamento del portafoglio per proteggersi da una possibile inversione di questo trend positivo se i fondamentali dovessero peggiorare con il deterioramento delle prospettive di crescita.

Anche nell’azionario, le numerose incertezze impongono la necessità di un’attenta selezione e diversificazione, come evidenziato dalla dispersione di performance tra settori e aree geografiche. I titoli delle grandi società tech americane, che hanno trascinato al rialzo le Borse nel corso del 2024, devono fare i conti con i dubbi sulla sostenibilità dei loro piani d’investimento da centinaia di miliardi di dollari nell’Artificial Intelligence e la concorrenza di DeepSeek, l’AI cinese a basso costo. I titoli della difesa, naturali vincitori in un contesto di incertezza geopolitica, mostrano un trend opposto sui due lati dell’Atlantico: positivo in Europa, visti i massicci piani di investimento allo studio, e negativo negli Usa. E se i titoli finanziari potrebbero beneficiare ancora di tassi più alti (negli Usa) e appeal speculativo (in UE), gli industriali possono soffrire le tensioni commerciali e i dazi.

In questo contesto, assume quindi un ruolo rilevante nella diversificazione dei portafogli l’utilizzo di gestione attiva e professionale, tra i punti di forza di Banca Generali, basata su prodotti e strategie innovativi, capaci di bilanciare tatticamente e strategicamente l’esposizione ai vari settori e, all’intero dei singoli settori, tra i singoli titoli, per mitigare la volatilità ed estrarre il massimo valore. In ottica di protezione, è sempre più sotto i riflettori l’utilizzo ai fini d’investimento delle soluzioni assicurative, grazie alla loro capacità di tutelare dai rischi il patrimonio nel tempo, di migliorare il profilo fiscale dell’investimento e di consentire un più agevole passaggio generazionale della ricchezza.

In conclusione, il 2025 si presenta come un anno di sfide e opportunità per gli investitori. La chiave per navigare con successo in questo contesto complesso risiede nella capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato, mantenendo un approccio prudente e diversificato, sfruttando strumenti e strategie per proteggere e valorizzare il patrimonio in un mondo in continua evoluzione.

Titolo: Sfide economiche nel 2025
Abstract: Prospettive macroeconomiche, geopolitiche e commerciali globali: quali implicazioni per gli investitori?
Autore: Banca Generali