Vai al contenuto principale

Mercati finanziari globali: il 2025 al giro di boa

Il primo semestre dell'anno ha visto una notevole volatilità sui mercati finanziari globali, con diverse incertezze all’orizzonte: in questo contesto, il valore della gestione attiva diventa più importante che mai.

Sui mercati finanziari si è appena chiuso è stato un semestre intenso come non se ne vedevano da tempo. La volatilità è tornata protagonista, soprattutto nel mese di aprile, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato nel corso del Liberation Day una serie di elevati dazi su tutti i principali partner commerciali degli Usa. Nel caso della Cina, superiori addirittura al 100%.

Questi annunci hanno provocato un violento sell-off sui principali listini azionari a livello globale e la volatilità non ha risparmiato neppure beni rifugio come i titoli di Stato. Nel corso delle settimane successive i mercati hanno poi recuperato pienamente le perdite, grazie ai negoziati avviati tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi e alla sospensione dei dazi.

A giugno la volatilità sui mercati finanziari è rimasta contenuta nonostante lo scoppio del conflitto Israele-Iran e il successivo intervento USA per un «cessate il fuoco». I listini azionari hanno registrato performance divergenti nelle varie aree geografiche, con i mercati USA che hanno raggiunto i nuovi massimi storici, chiudendo progressivamente il divario con l’Europa da inizio anno.

La performance da inizio anno dei mercati europei rimane comunque superiore a quella di Wall Street. L’MSCI Europe e l’S&P 500 hanno chiuso il periodo rispettivamente in guadagno del 9,4% e in perdita del 6,5% se guardiamo alla performance in euro.

A tale differenziale di performance ha contribuito sensibilmente il deprezzamento del dollaro americano nei confronti dell’euro. Il biglietto verde da inizio anno oltre il 10%, il peggior primo semestre dagli anni ’70. Quello valutario si è infatti rivelato il canale attraverso cui gli investitori hanno in larga parte prezzato le incertezze sulle prospettive della politica economica e commerciale degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump.

In tale contesto gli investitori a livello globale hanno diversificato i propri portafogli al di fuori degli USA. In primis verso l’Europa, dove i mercati sono stati trainati anche dall’annuncio dei nuovi programmi di stimolo fiscale in Germania, pari a circa 800 miliardi di euro in dieci anni in favore della difesa e delle infrastrutture.

Tra i mercati emergenti, l’azionario cinese si è distinto chiudendo il periodo a +4,5% circa in euro grazie in particolar modo alla performance del settore tecnologico, primo obiettivo di crescita del governo cinese. 

Sull’obbligazionario si registrano dinamiche opposte sulle due sponde dell’Atlantico: i Treasury hanno registrato un calo dei rendimenti con la prospettiva (prezzata dal mercato a dispetto delle parole prudenti di Powell) di un ritorno all’azione espansiva della Fed; mentre i bond europei hanno invece ceduto terreno sotto il peso dell’impegno di spesa per la difesa in sede NATO, che grava su bilanci già molto sotto stress.

Guardando ai prossimi mesi, se da un lato l’economia globale continua a mostrare segnali di tenuta, l’approssimarsi di appuntamenti chiave alimenta nuove incertezze, che potrebbero tradursi nel breve periodo in fasi di volatilità.

In particolare, le trattative commerciali tra gli Stati Uniti e i loro maggiori partner saranno monitorate da vicino dagli investitori, mentre le politiche di bilancio restano un tema chiave: dal pacchetto fiscale di Trump alle, le politiche nazionali in Europa, soprattutto in Germania, che promettono di rafforzare il sostegno alla crescita. In Cina, le autorità si preparano a nuovi stimoli per sostenere l’obiettivo di crescita del 5% annuo.

Uno scenario con diverse incertezze all’orizzonte, in cui il valore della gestione attiva è più importante che mai, per difendersi dalla possibilità di elevati livelli di volatilità, rischi di concentrazione e improvvisi cambiamenti nel sentiment del mercato, sfruttando strumenti e strategie per proteggere e valorizzare il patrimonio in un mondo in continua evoluzione.