Grand Tour del Lago Maggiore tra ville, parchi e giardini
Il Lago Maggiore svela i suoi segreti.
Si chiama garden tourism ed è la nuova frontiera del turismo green, che per certi versi rappresenta la naturale evoluzione del Grand Tour settecentesco, quando l'Italia veniva definita il "Giardino d'Europa" ed era la destinazione privilegiata di intellettuali e artisti che volevano scoprire le bellezze architettoniche e paesaggistiche del Bel Paese. Per gli stranieri provenienti dal Nord Europa, appena superate le Alpi, il Lago Maggiore rappresentava il primo scorcio di Mediterraneo, che con i suoi giardini prometteva refrigerio dalla calura estiva. A distanza di tre secoli, le sponde di questo lago continuano ad esercitare il loro fascino e a rappresentare la destinazione privilegiata per chi è a caccia di scorci imperdibili tra arte, natura e cultura. Vediamo allora di scoprire quali sono i luoghi più magici del Lago Maggiore, in un Grand Tour ideale tra ville, parchi e giardini.
Immaginando un itinerario che da sud risalga il lago, si può partire dalla Rocca di Arona, che assieme alla gemella Rocca di Angera era uno dei principali punti di controllo strategici del Lago Maggiore in epoca antica. Fondata attorno all'anno mille e adibita unicamente a scopo difensivo, nei secoli successivi è diventata possedimento dei Visconti per poi passare alla famiglia Borromeo, sotto il cui controllo è rimasta fino a quando non venne attaccata dall'esercito napoleonico. Da allora rimangono pochi resti della Rocca, ma il parco è tornato fruibile e si presenta oggi come una fantastica terrazza naturale affacciata sul Lago Maggiore. L’ampia distesa verde, lontana dal caos cittadino, ospita un piccolo parco giochi per bambini, un laghetto e alcuni animali, come capre, asini e tartarughe. Completa l’offerta un piccolo punto ristoro, situato nella parte più alta del parco.
Meglio conservata è la gemella Rocca di Angera, localizzata sul lato opposto del lago. Nelle sale storiche del castello, tuttora affrescate, è visitabile il Museo della Bambola e del Giocattolo, una suggestiva raccolta di oltre 1.400 bambole di epoche e materiali differenti, in gran parte provenienti dalla raccolta personale della principessa Bona Borromeo Arese. All’esterno, il giardino di duemila metri quadrati è racchiuso tra la vigna e le mura merlate, e accoglie piante officinali, un roseto, un orto coltivato a verdure ed erbe aromatiche e, infine, un boschetto composto da alberi di alloro, cipresso, nocciolo, bosso e leccio.
Sul lato opposto, lungo la costa occidentale del lago, ci si imbatte nel Parco di Villa Pallavicino. Costruita nel 1855 come residenza privata, nel 1862 la villa passò alla famiglia nobile genovese Pallavicino che ampliò la tenuta, trasformandola in una splendida dimora ottocentesca di stile neoclassico. Nel 1956 i Pallavicino decisero di convertire il giardino in museo faunistico aperto al pubblico, dove tuttora si possono ammirare secolari castani e liriodendri, tra i più antichi in Italia, faggi rossi, aceri, larici, ginkgo biloba, sequoie, magnolie e un grandioso cedro del Libano. Il parco dà dimora a 60 specie di mammiferi e volatili che lo popolano insieme ad alcuni esemplari selvatici. Caprette tibetane, pecore, lama, alpaca e daini vivono liberi per la gioia di grandi e piccini, che possono accarezzarli e interagire con loro da vicino.
Giunti a Stresa è impossibile non visitare le Isole Borromee e, in particolare, l’Isola Bella. Trasformata da scoglio disabitato a splendida dimora, ospita il Palazzo Borromeo con le sale storiche e, al piano inferiore, i ninfei. Ma a incantare è soprattutto il favoloso giardino barocco all'italiana con al centro il Teatro Massimo, composto da dieci terrazze adornate da statue e fontane. Tra rose, rododendri e camelie si aggirano indisturbati alcuni esemplari di pavoni. Nella stessa giornata non può mancare una visita anche all’Isola Madre, la più grande delle Isole Borromee e la più importante del Lago Maggiore per la sua impronta esotica. Da giardino a terrazze fino all'attuale parco botanico all'inglese che risale ai primi dell'800, l'Isola ospita rare piante e fiori provenienti dalle più diverse latitudini, che incorniciano il Palazzo cinquecentesco, dove all’interno sono visibili gli arredi di Casa Borromeo.
Superata Baveno, ci si imbatte nel Parco di Villa Fedora. La dimora, dopo essere stata proprietà del grande musicista Umberto Giordano, divenne rifugio di una facoltosa famiglia ebrea durante la Seconda guerra mondiale. Oggi ospita un rigoglioso parco comunale all'inglese, aperto al pubblico tutto l’anno e popolato da querce, camelie, mimose ed azalee. La vicinanza con la spiaggia ne fa un ottimo rifugio per chi vuole godersi momenti di relax, lontano dal caos cittadino, durante la stagione estiva.
In questo immaginario Grand Tour del Lago Maggiore non può mancare una visita ai rigogliosi Giardini di Villa Taranto. Il parco consta di 16 ettari e ospita 20mila piante di particolare valenza botanica ed oltre 80mila bulbose in fiore, mentre sono 15mila le piantine di bordura che tappezzano le numerose aiuole. Un’attrazione floreale nata dalla passione botanica del Capitano Neil McEacharn, che nel 1931 acquistò il preesistente giardino all'italiana, arricchendolo di oltre tremila esemplari di piante e fiori provenienti da ogni parte del mondo. Proseguendo verso nord ci si imbatte nella Riserva speciale del Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa. Si tratta del più piccolo dei Sacri Monti piemontesi e comprende tre cappelle dedicate all'Incoronata, a san Giovanni Battista e ad Abramo, il santuario e il settecentesco porticato della Via Crucis. Circondato da boschi di castagno, dal punto di vista paesaggistico è un luogo di grande piacevolezza, oltre che di spiritualità.
Risalendo il lago, vale la pena concedersi una sosta nel suggestivo Parco di Villa Anelli a Oggebbio. Incastonato tra Verbania e il confine svizzero, sorge intorno ai rocciosi declivi di quella che ancora oggi viene chiamata la Valle del Paradiso. Creato nel 1872, il giardino è in stile romantico inglese e, sfruttando le diverse pendenze del terreno, si compone di una serie di vialetti che danno l’impressione di comporre un intricato labirinto. Dalla metà del Novecento qui trovano dimora centinaia di camelie da ammirare nei momenti della fioritura, in primavera e in autunno, per le loro innumerevoli varietà di forme e colori.
Chiude in bellezza questo tour del lago il Parco degli Agrumi a Cannero Riviera. Qui il visitatore, previa prenotazione, può passeggiare tra suggestivi filari di agrumi e avvicinarsi al mondo della loro coltivazione mediante pannelli esplicativi. Tra gli agrumi più caratteristici c'è il canarone, un ibrido tra un cedro e un limone, che pare prenda il suo nome proprio da questo luogo, dove è stato selezionato. Grazie al particolare microclima della zona, rappresenta il frutto tipico della regione.
Categoria: Travel
Titolo: Grand Tour del Lago Maggiore tra ville, parchi e giardini
Autore: Elena Fausta Gadeschi