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L’agenda globale per il clima

La seconda parte del 2024 si prospetta densa di appuntamenti internazionali sul clima: dal G7 a guida italiana di giugno alla 29esima COP di novembre in Azerbaijan. L’obiettivo è quello di dare seguito agli impegni ratificati negli anni precedenti.

Il 2024 è un anno denso di appuntamenti decisivi per la lotta contro i cambiamenti climatici. Lemergenza si è aggravata: i dati del servizio europeo Copernicus ci dicono che il 2023 è stato l’anno più caldo da quando esistono le rilevazioni. La crisi si sta aggravando: da giugno 2023 a marzo 2024 è stata uninfilata di mesi consecutivi da record di temperatura. La politica internazionale è chiamata a unazione più incisiva e veloce, perché la crisi climatica non sta aspettando.

 

G7

Borgo Egnazia, 13-15 giugno

La presidenza italiana del G7 si sovrappone a un contesto di tensioni che rischiano di far passare in secondo piano i temi del vertice, in cima ai quali cè anche il riscaldamento globale. I dati sugli ultimi mesi impongono risolutezza a ogni livello di governance, incluso il G7, riunione dei paesi che producono il 40 per cento delle emissioni di gas serra. Il mandato delle Nazioni Unite è fare della lotta ai cambiamenti climatici uno spazio sicuro di cooperazione, anche per soggetti ostili tra loro su altri fronti. Il G7 guidato dal governo italiano sarà fondamentale per mettere a punto i contenuti di questa cooperazione da offrire a interlocutori come Cina o Russia. Tra i punti in agenda ci sarà la riduzione dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, che il G7 si è impegnato a tagliare nel 2022 e che nel frattempo globalmente sono arrivati a 7 mila miliardi di dollari l’anno secondo il Fondo monetario internazionale. In agenda cè il rafforzamento dei flussi di finanza climatica per aiutare i paesi più vulnerabili a portare avanti le transizioni, rafforzando la fiducia reciproca tra nord e sud globale. Da una prospettiva italiana ci sarà un particolare focus verso lAfrica e i progetti energetici che ricadono nel Piano Mattei.

 

Bonn Climate Change Conference

Bonn, 3-13 giugno 2024

Bonn è la sede di United Nations Climate Change Convention (UNFCCC), lorganismo ONU fondato nel 1992 per coordinare lazione contro i cambiamenti climatici. Levento più importante UNFCCC sono le COP (Conferenze delle parti), ma è rilevante anche l’appuntamento intermedio, che si svolge a metà ciclo e serve a costruire l’agenda e stabilire le priorità del vertice di novembre. I negoziati intermedi si focalizzano sulle questioni tecniche, che sempre di più risultano decisive per il successo delle COP. Questanno lincontro di Bonn è ancora più centrale perché UNFCCC ha eliminato le climate week regionali, che si tengono durante lanno e hanno lo scopo di aggregare le agende climatiche dei singoli continenti.

 

Elezioni europee

6-9 giugno

Le radici del Green Deal europeo sono da ricercare nellondata ambientalista alle elezioni del 2019. Leredità di quella stagione sarà messa in discussione da questo nuovo voto, che testerà la volontà dei cittadini dellUnione di arrivare per primi alla neutralità climatica nel 2050, nonostante gli shock del quinquennio: Covid, crisi energetica, guerre, inflazione. Per la prima volta, lUnione Europea avrà delle climate election, un voto in cui la transizione sarà uno dei principali argomenti di dibattito politico. Lesito può indirizzare il futuro dell'Unione per decenni.

 

Summit of the Future

New York, 22-23 Settembre

LAgenda 2030, con i suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, è una delle mappe per il futuro più ambiziose, citate e disattese. Questo nuovo incontro dei leader globali nel quartier generale delle Nazioni Unite ha lo scopo di portare concretezza e senso di realtà a questo percorso, a cinque anni dalla scadenza, scrivendo quello che il segretario generale Onu Guterres ha definito nuovo patto per il futuro. Quanto valore hanno ancora gli obiettivi di sviluppo sostenibile? E che margine ha la comunità internazionale di raggiungerli in questo contesto? Questi saranno i temi del vertice. Il sottotitolo è soluzioni multilaterali per un futuro migliore. Per il multilateralismo questa sembra davvero l’ultima chiamata.

 

COP16

Calì, Colombia, 21 ottobre-1 novembre

Il formato COP non si applica solo ai cambiamenti climatici, ma a ogni sfida che riguardi i beni comuni globali. Le Conferenze delle parti della United Nations Biodiversity Conference sono solitamente definite COP sulla biodiversità e arriveranno nel 2024 al sedicesimo incontro in Colombia. La COP15 è stata un evento storico: i paesi ONU hanno sottoscritto il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework. Si tratta di un accordo, a lungo inseguito, di impegnarsi a tutelare il 30 per cento degli oceani e delle terre emerse entro il 2030. A partire da COP16 deve cominciare la fase dellimplementazione, anche attraverso la creazione di nuovi strumenti finanziari.

 

Elezioni USA

5 novembre

Alla fine del 2024 quattro miliardi di persone saranno andate al voto in ogni tipo di regime, ma nessuna elezione sarà risultata importante per il futuro della Terra quanto il voto che sceglierà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Lamministrazione Biden ha avuto ambizione sulla transizione e messo in campo risorse corpose, attraverso atti politici (come il rientro nellaccordo di Parigi) e finanziari (lInflation Reduction Act, che darà anche una spinta al progetto di reindustrializzazione verde degli USA). Questa spinta si trova davanti al bivio del voto: Biden contro Trump. Diversi settori industriali, a partire dallautomotive passando per quello energetico, si trovano di fronte a due scenari opposti, a seconda di chi vincerà.

 

COP29

Baku, Azerbaijan, 11-22 novembre

Levento più importante dellanno per la diplomazia del clima: la COP in Azerbaijan è la terza consecutiva in un paese produttore di combustibili fossili. Lefficacia formato COP è sempre più in discussione, ma è reduce anche da due risultati storici: in Egitto è infatti nato il fondo loss and damage per risarcire i paesi più vulnerabili, mentre a Dubai è stato per la prima volta scritto nel testo di una COP l’impegno ad allontanarsi (transitioning away) dalle fonti fossili. Entrambi gli obiettivi vanno tradotti in realtà: per ora sul fondo loss and damage sono state messe poche risorse rispetto alla scala richiesta (milioni contro miliardi) e transitioning away sono parole attese dalla prova dei fatti. Limplementazione chiesta a COP29 è finanziaria: Baku dovrà essere in grado di mobilitare risorse pubbliche e private su una scala mai vista prima per essere allaltezza di queste due eredità.

Categoria: ESG
Autore: Ferdinando Cotugno